A nome del Crater e per voce del suo presidente Marco Mazzali si chiede correttezza tra le parti. No alla lottizzazione dei boschi per il profitto di pochi: sì alla libera cerca
Marco Mazzali e il Crater (Coordinamento Regionale Associazioni Tartufai Emilia-Romagna) prendono una posizione chiara dopo le ultime mosse della Regione Emilia-Romagna in merito al disegno di legge sul tartufo, presentato dal senatore della Lega Giorgio Bergesio. Con grande stupore, rilevano una curiosa coincidenza tra quanto proposto dalla Regione nella Consulta regionale sul Tartufo dell’11 aprile e quanto previsto nel disegno di legge presentato dal senatore.

«Il problema che solleviamo», afferma Mazzali, «è che mentre in Parlamento è in corso un confronto aperto sul ddl Bergesio con le parti interessate, in Emilia-Romagna si è stravolto il principio democratico del confronto all’interno della Consulta sul Tartufo. Dopo un percorso condiviso avviato già nel 2024, la Regione ha improvvisamente assunto come riferimento le proposte contenute nel ddl, come se fossero già legge, consegnandoci una direttiva che prevede, tra le altre cose, la possibilità di creare grandi riserve private. Si dimentica che la legge quadro nazionale attualmente in vigore è la 752 del 1985, fino a prova contraria».
Alla fine di aprile, il Crater, tramite il presidente Mazzali, ha inviato all’assessore regionale Alessio Mammi e al presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale una proposta che raccoglie osservazioni e richieste provenienti dalle associazioni provinciali rappresentate. L’obiettivo è riportare l’attenzione sulle vere problematiche del settore e avviare azioni condivise.
Auspici e richieste
Il Coordinamento auspica l’avvio di un progetto di gestione capillare del territorio, finalizzato alla tutela, salvaguardia e valorizzazione delle aree naturali di produzione di tutte le tipologie di tartufo presenti in regione. Particolare attenzione viene richiesta per le zone di produzione del Tartufo Bianco (Tuber Magnatum Pico), unica specie non coltivabile e attualmente in stato di sofferenza.

Le Associazioni dei Tartufai dell’Emilia-Romagna evidenziano i seguenti punti:
- Libera cerca del tartufo su tutto il territorio regionale
- No alla considerazione del tartufo esclusivamente come prodotto di consumo su cui investire, approccio che sembra essere preferito dalla Regione
- No a riserve private superiori ai 2 ettari in aree boscate, e comunque non oltre il 30% delle aree produttive comunali, limite che scende al 10% per il Tuber Magnatum Pico
- No a calendari di raccolta differenziati tra tartufo coltivato e tartufo spontaneo, come proposto dalla Regione
- Avvio di una mappatura provinciale delle aree produttive naturali per evitare tagli indiscriminati di essenze arboree e incentivare la piantumazione di specie simbionti
- Coinvolgimento dell’università e delle associazioni dei tartufai nella gestione delle manutenzioni delle aree produttive naturali, per garantire il rispetto dell’ecosistema
Trasparenza e condivisione
Nonostante il riconoscimento da parte dell’Unesco nel 2021 della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” come bene immateriale dell’umanità, Crater denuncia una scarsa attenzione da parte della Regione nei confronti di questo risultato. Per questo ritiene indispensabile aprire un confronto con i vertici di viale Aldo Moro per prendere decisioni condivise in un settore che muove un importante indotto economico ed è oggi in crisi anche a causa degli sconvolgimenti climatici.

Siamo tra le regioni con il maggior numero di cavatori
Con oltre 10.000 cavatori autorizzati, l’Emilia-Romagna è tra le prime regioni italiane per quantità e qualità di tartufi spontanei prodotti. Per questo, il Crater sottolinea l’autorevolezza delle associazioni e il rispetto che meritano, chiedendo un incontro urgente con la Regione per discutere i seguenti temi fondamentali:
- No alla lottizzazione dei boschi per il profitto di pochi: sì alla libera cerca
- Maggiore collaborazione con università e associazioni dei tartufai per pianificare, all’interno della Consulta sul Tartufo, gli interventi necessari a difesa delle aree naturali produttive
- Sì alla libera cerca e al suo alone di mistero e fascino, che da sempre la contraddistingue
Fermezza e determinazione
Su questi punti – conclude Crater – sarà ferma e determinata l’opposizione alle proposte ricevute dall’assessorato regionale e al disegno di legge presentato dal senatore Bergesio.