Anni trascorsi a farsi le ossa nei numerosi ristoranti italiani, iniziando il viaggio dall’Egitto, per ritagliarsi un sogno marchigiano come scelta di vita

Giuseppe Cristini e Raed Abdulla si trovano oggi a Calcinelli di Cartoceto, situati a metà strada tra Urbino e Fano, per inaugurare un momento celebrativo legato alla ristorazione di alto lignaggio. Dopo aver trascorso molti anni a perfezionarsi nel campo culinario, pggi, finalmente, Raed ha messo il cuore oltre gli ostacoli aprendo il suo ristorante “personalizzato” Nido di Rondine. Si tratta di un’impresa significativa, e Giuseppe Cristini è stato qui per celebrare questo importante traguardo con lui.

Reed, in cosa consiste il tuo “ristorante personalizzato”?

«Si tratta del Nido di rondine, un luogo che consideriamo la nostra casa e il nostro rifugio. Abbiamo scelto questo nome perché la rondine simboleggia la volontà di non limitarsi al luogo di nascita, ma di cercare di elevarsi il più in alto possibile, anche se le circostanze geografiche possono sembrare ostative. Come la rondine che costruisce il suo nido in un luogo che le è congeniale, noi cerchiamo di creare il nostro spazio ideale e di esplorare nuove possibilità. Nel nostro “nido”, ci dedichiamo a diverse attività, con il nostro primo progetto incentrato sulla pasticceria salata. Riprendiamo i classici dolci e li trasformiamo in versioni salate: ad esempio, un maritozzo o un bombolone diventano imbottiti con baccalà mantecato e accompagnati da pancetta croccante. Pur mantenendo l’aspetto estetico originale, sorprendiamo i nostri ospiti con sapori completamente diversi, che vanno dal salato all’agrodolce e oltre.»

Parlaci della tua filosofia innovativa di cucina, la “cucina sinfonica”.

«La cucina sinfonica è il risultato di una profonda passione per la musica, un desiderio ardente di armonizzare sapientemente gli ingredienti per creare piatti che evocano una vera e propria sinfonia culinaria. Proprio come gli strumenti che si fondono in un’orchestra, ogni ingrediente nella nostra cucina riveste un ruolo protagonista, contribuendo alla creazione di un’esperienza gustativa unica. Ogni accoppiamento e abbinamento è studiato con cura per garantire un equilibrio perfetto, proprio come le note in una partitura. Le nostre creazioni gastronomiche, che vanno oltre la pasticceria salata, includono anche menu degustazione composti da cinque portate, dall’entrée al dolce, offrendo un viaggio culinario completo. È in questi menu che la nostra sinfonia culinaria si esprime al massimo, consentendoci di esplorare e far sbocciare la nostra creatività in ogni piatto. Ogni boccone è un’opera d’arte, un’armonia di gusti e sapori che si fondono insieme in una melodia deliziosa per il palato.

Oltre alla mia passione per la cucina italiana, c’è anche il sushi, che rappresenta la mia origine come sushi chef. Ho avuto la fortuna di apprendere una vasta gamma di tecniche e abbinamenti, partendo dalla preparazione e sfilettatura del pesce in stile giapponese, fino alla presentazione accanto a ingredienti sia giapponesi che internazionali, con un richiamo particolare alla tradizione italiana. I nostri piatti sono una fusione di culture, una miscela armoniosa di sapori e tradizioni. Il termine “Fusion” descrive perfettamente questa combinazione unica, che incorpora l’autenticità del sushi con l’influenza della cucina italiana. Ad esempio, accanto al basilico e al pomodoro, ingredienti tipicamente italiani, si possono trovare sapori e presentazioni che richiamano la maestria e l’arte del sushi giapponese.

Nel nostro approccio alla cucina, diamo grande importanza all’utilizzo dei prodotti locali. A differenza di altri ristoranti sushi, preferiamo utilizzare principalmente pesci provenienti dall’Adriatico, poiché desideriamo valorizzare il territorio e garantire la freschezza e la qualità dei nostri ingredienti. Con i trasporti moderni, non c’è più la certezza al 100% della freschezza dei prodotti trasportati, quindi preferiamo concentrarci su quelli che sono più vicini, se non addirittura a chilometro zero. Un esempio tangibile di questo impegno è il nostro utilizzo dell’olio della Collina delle Fate, un prodotto del territorio che sostituiamo all’olio di Cartoceto. La nostra attenzione è rivolta a creare piatti che non solo deliziano il palato, ma che raccontano anche la nostra storia e le nostre radici. I nostri piatti sono il nostro biglietto da visita, un’espressione autentica delle nostre origini e della nostra passione per la cucina.»

Si nota chiaramente il tuo entusiasmo e sembra che sia una soddisfazione profonda, quasi come se coronassi un sogno dopo tanti anni. Vorresti condividere con noi cosa prova questa realizzazione per te e per la tua storia?

«È un’emozione così intensa che al momento mi mancano le parole per descriverla. Sono così felice e emozionato che è difficile trovare le giuste parole. È sempre stato il mio sogno avere una squadra al mio fianco, e finalmente è diventato realtà. Questa squadra è la mia forza, il mio sostegno.

Ho scelto persone che sono vicine alla mia età, perché credo che ci sia una connessione speciale tra noi, soprattutto considerando che si tratta di giovani professionisti. Ho preferito una squadra giovane, perché credo che sia più facile creare un legame e lavorare insieme, anche se ci sono sfide, rispetto a uno staff più anziano. Ma nonostante la nostra giovane età, non siamo banali. La nostra passione per il nostro lavoro è ciò che ci distingue dagli altri. Vogliamo trasmettere questa passione a chiunque entri nel nostro ristorante. Siamo giovani, ma determinati a fare la differenza.»

Se dovessi indicare, non tutto l’intero menù, ma due piatti che credo che i clienti possono trovare solo qui a Nido di Rondine, cosa ti viene in mente?

«Il nostro menu è il risultato di una ricerca continua per evitare la banalità e allo stesso tempo rimanere accessibili. Abbiamo scelto ingredienti semplici e comuni, ma li trattiamo con tecniche innovative per creare piatti unici. Utilizziamo spesso la cottura a bassa temperatura, il sifone e il flambé per donare un tocco speciale alle nostre creazioni. La nostra cucina riflette anche una certa attenzione alla salute, cercando di bilanciare gli elementi vegetali e proteici in ogni piatto e evitando l’eccesso di grassi. I nostri piatti sono pensati anche da un punto di vista nutrizionale, tanto che presto collaboreremo con una nutrizionista per garantire che possano essere adatti anche a persone con particolari esigenze dietetiche. Tra i nostri piatti a cui tengo con orgoglio c’è sicuramente l’anatra, il nostro secondo piatto, ma ci sono anche altre creazioni che preferiamo lasciare come sorpresa per i nostri clienti quando vengono a trovarci. Preferiamo che siano i piatti stessi a parlare per noi e a stupire i nostri ospiti.»

La maestria di Raed Milad Elalmani ormai è nota sul territorio, e proprio nel territorio è uno dei massimi esperti e conoscitori di sushi, senza dimenticare però il valore aggiunto della sua squadra.

L’intervista si conclude con un brindisi:

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