«Agli americani e all’Europa diciamo la qualità italiana non è replicabile fatevene una ragione. La cucina Romana è frutto del lavoro contadino italiano»

«Le polemiche che si sono verificate in questi giorni mi danno molto fastidio. La Carbonara è una delle espressioni storiche della cucina italiana e rappresenta un piatto di grande importanza culturale. Originariamente, i carbonai del centro Italia utilizzavano il guanciale o il lardo, in linea con il principio “del maiale non si butta via niente”, durante i loro lavori nel bosco. Il pecorino stagionato e le uova erano poi gli ingredienti immancabili.

Oggi la Carbonara è diventata un simbolo della cucina italiana e internazionale, ma bisogna saperla fare bene e gli americani in questo campo hanno ancora molto da imparare. La cucina italiana è invidiata in tutto il mondo per la sua storia e la grande qualità delle materie prime utilizzate. Siamo unanimemente riconosciuti come i migliori al mondo proprio perché siamo stati capaci di mantenere un elevato livello di artigianalità grazie al lavoro di uomini e donne che hanno sempre saputo rispettare e valorizzare il prezioso dono della Madre Terra. Con il guanciale e non con la pancetta o il bacon affumicato, si può realizzare una vera Carbonara, una gricia e anche un’amatriciana. Tuttavia, per ottenere la massima qualità, è necessaria una grande maestria e una grande artigianalità da parte dei nostri cuochi, i quali vantano una tradizione unica.

A coloro che cercano di copiarci, voglio dire che la qualità italiana è insuperabile, quindi accettate questo fatto e smettete di criticare. La nostra cucina è fatta di grandi materie prime e il lavoro degli uomini e delle donne che si dedicano a questa arte rende possibile mantenere sempre un livello di artigianalità senza pari».

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