Nella nostro viaggio alla scoperta del Truffland la tartuficoltura del futuro, incontriamo il tartuficoltore doc Riccardo Cesari, che ci racconta quali sono le piantine ideali per la produzione del tartufo

La madre della tartuficoltura è certamente la roverella, che è una delle piante più utilizzate per la coltivazione del tartufo, soprattutto per il tuber melanosporum o tartufo nero pregiato di Norcia e Spoleto o Truffe du Périgord in Francia: un tartufo nobile e pregiato. Un’altra importante pianta utilizzata sempre per il tartufo nero è il leccio, che, come la roverella, vuole terreni carbonatici, assolati e drenanti.

Le nostre piante afferma con sicurezza l’esperto Riccardo, offrono longevità e bella qualità di produzione nel tempo, grazie ad una micorrizazione di qualità certificata.

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Ci sono anche altre piante utili alla produzione del tartufo nero pregiato che fanno parte della biodiversità di un impianto tartufigeno: il carpino nero è una pianta vivace e vigorosa così come il cerro; sono entrambe ottime piante per la produzione del tartufo.Il cerro viene utilizzato per la produzione sia del nero pregiato sia del tuber aestivum, soprattutto in zone di alta quota, dai 700 fino ai 1000 metri.

Ma la pianta preferita di Riccardo (che proviene da una dinastia di cavatori e tartuficoltori) la pianta madre e regina della tartuficoltura è sicuramente la roverella, nonché la nostra quercia che caratterizza i nostri meravigliosi boschi di Scheggino, dell’Umbria e del Centro Italia.

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