L’azienda vitivinicola Bruscia di San Costanzo nella Marche, ha organizzato una tavola rotonda per valorizzare il vitigno famoso, che sta trovando difficoltà per essere inserito in etichetta proprio con questo nome

Stefano Bruscia, uno dei titolari dell’azienda biologica Bruscia di San Costanzo nella Marche, a pochi km da Fano, vincitrice di tanti premi internazionali, indica la soluzione nel cambiamento del disciplinare di produzione.

«Bisogna passare da IGT Marche generico a scrivere Famoso in etichetta in bell’evidenza poiché questo vitigno è molto amato in particolare dagli stranieri, perché unisce la fine aromaticità che ricorda un Riesling, con la complessità di uno Chardonnay francese, pur mantenendo una sua particolare impronta di eleganza, possiamo osare di più, dobbiamo arrivare ad avere una Doc Colli Pesaresi Famoso che sarebbe la strada principe da perseguire».

La freschezza di questo vino unita ai profumi esotici intensi, trova spazio nella grande cucina marinara dell’Adriatico ma anche con il tartufo bianco pregiato, in un classico risotto con zafferano e tartufo, il vino famoso trova un suo abbinamento di classe.
In piena estate poi, possiamo provarlo tranquillamente anche con un coniglio in porchetta.
Questo è un vino da valorizzare e non da perdere, infatti :le due aziende che lo producono: l’azienda Bruscia e il Conventino di Monteciccardo stanno lavorando profondamente, così come stanno lavorando affinché i vitigni resistenti come il famoso, l’incrocio bruni e la garofanata trovino il proprio spazio.

Su questo terreno il noto enologo Gian Carlo Soverchia è riconosciuto da sempre un pioniere e un ricercatore in questo genere di enologia.

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